lunedì 17 novembre 2008
martedì 3 giugno 2008
mercoledì 21 maggio 2008
giovedì 17 aprile 2008
Diggreel, top rated video di digg.com
venerdì 11 aprile 2008
giovedì 3 aprile 2008
venerdì 21 marzo 2008
Current_, the tv network created by you
Current_, the tv network created by you.
Explore, connect, contribute... erano un network via cavo e si sono riposizionati on line aprendo ai contributi degli utenti.
Flickrvideo... ma i post sono più interessanti della news
martedì 18 marzo 2008
Il primo link non si scorda mai, ovvero DR_WHO e il Crazy Marketing Network
DR_WHO, letto il post che trovate sotto sul meritomarketing, mi ha invitato ad entrare nel Crazy Marketing Network, un coro appassionato e competente, il "primo network italiano che raggruppa marketer, copywriter, creativi, studenti, free lance che si occupano di marketing con taglio non convenzionale".
Grazie DR_WHO!)
lunedì 17 marzo 2008
Meritomarketing 2.0, il marketing del merito
In questi tempi di sommovimenti culturali, politici e mediatici il concetto del merito viene spesso indicato come un obbiettivo da perseguire e la meritocrazia come una possibile cura per il mondo del lavoro, dell’insegnamento, della politica. Perché, dunque non anche nel marketing?
Seth Guru Godin
In meatball sundae Seth Guru Godin invita le organizzazioni ad operare un kennediano cambio di prospettiva: non chiedetevi cosa il web può fare per voi ma cosa voi potete fare per il web (e quindi per i suoi abitanti/utilizzatori/consumatori).
Marketing give & get
Tutto il marketing give and get cos’è se non meritocrazia applicata al marketing? Di fatto il web (e in generale le meccaniche che l’integrazione del web nel marketing rende possibili) permette alle organizzazioni profit e no profit di realizzare operazioni di “marketing meritevole” e i consumatori premiano il merito.
Come essere meritevoli?
Cosa poso fare io, organizzazione, di meritevole per il web, per i miei prospect e per il mondo in generale? La risposta è piuttosto semplice e passa per una seconda, poco ortodossa domanda: quanto spendo ogni anno in cagate*? Potrei spendere meglio?
*Chiarimento terminologico: il termine cagate (me lo concedo solo per il fatto che questo blog è casa mia, sperando nella vostra indulgenza e scusandomi qualora qualcuno se ne risentisse) mette assieme tutte le operazioni di marketing prive di merito, dove per merito non bisogna intendere necessariamente il merito sociale, bensì anche solo un timido orientamento ad un mondo anche solo leggermente migliore.
Il valore dei soldi (nel XX secolo lo insegnavano i genitori...)
Se investo un milione di euro per pagare un gruppo di giovani programmatori in modo che sviluppino una nuova applicazione virale 2.0 (scegliete una mashup a caso) capace di rendere il web più utile o interessante per i suoi utilizzatori faccio una cosa meritevole, rendo migliore, più facile o bello un habitat di relazione. Al contrario, la critica è un po’ radicale ma i tempi iniziano ad essere maturi, se spendo 4/5/10 milioni di euro per veicolare il solito messaggo in televisione (il cui significato è del tipo manga questa mela diventerai Dio)... bhè, faccio oggettivamente una cagata e il mondo è sostanzialmente uguale a prima.
I brand come venture capitalist
A ben vedere ogni campagna televisiva costa come una piccola start-up. Si parla tanto di professionalizzazione dell’energia che nottetempo un esercito (quello vero) di volenterosi riversa sul web sotto forma di post, content sharing e sviluppo di teconolgia. Tuttavia non si ha il coraggio di indicare il re nudo: ogni anno, ogni mese, ogni giorno si programmano colossali investimenti in cagate pazzesche.
Illusione o mainstream?
Qualche giorno fa una preziosa ricerca evidenziava come i limiti del marketing nell’intraprendere strade più innovative (e oggettivamente proficue in termini di innovazione, sviluppo e progresso) fossero da ricondurre a limiti del commitment dall’alto (il boss 65enne non capisce e quindi non autorizza) e a limiti della consulenza dal basso. Vero. Ma una rivoluzione è in atto o no? Vogliamo essere più conservativi e prudenti? Siamo o no alla vigilia di una rivoluzione? Siamo o no entusiasti di un nuovo modo di trascorrere una parte del nostro tempo libero? Oppure riteniamo che domani tutto ciò di cui in milioni di blog, post, forum, conferenze, eccetera, scomparirà come scompare una bolla di sapone una volta che esplode?
Meritomarketing
Se ciò che stiamo vivendo non è una allucinazione collettiva allora i termini della questione sono strettamente collegati ad una valutazione che è prima di tutto di merito. Il nuovo marketing (sarebbe interessante che ognuno di voi postasse i suoi esempi per ciò che ritiene nuovo) ha il merito di creare valore aggiunto, lavoro, progresso, conoscenza, sviluppo, cultura, intelligenza, consapevolezza, fantasia, passione.
Anagrammi
L’aspetto più ironico è che post sia l’anagramma di spot. Sarà una coincidenza?
martedì 11 marzo 2008
BookMooch.com nuova vita ai vecchi libri
Ti iscrivi, carichi i titoli dei libri che vuoi donare, li spedisci, ricevi punti, ricevi i i libri che ti interessano... give&get, bookmoock.com
giovedì 6 marzo 2008
1490 euro per farsi raccontare come funziona il passaparola...
1490 euro per partecipare a questo summit sono sicuramente una cifra equa. Non capita tutti i giorni di poter ascoltare de visu i principali esperti mondiali di WOM (word of mouth) marketing. poi si scambiano i biglietti da visita, ci si conosce, eccetera, insomma, business as usual...
Rivolgo un appello ai pochi umani che visitano questo blog: sto preparando un programma gratuito di training personale intitolato "upgrade yourself 2.0", qualcuno vuole aiutarmi?
In alternativa potremmo aprire un blog comune intitolato "le 10 cose che puoi fare grazie ai social media se ti crescono 1490 euro".
Ovviamente la prima è iscriversi al WOM SUMMIT 2008.
I social media sono uno strumento di marketing mainstream?
Hype o non hype, abbiamo in molti la sensazione che i tempi siano maturi per un passaggio di consegne esistenziale, tra i vecchi e i comunque non più tanto giovani marketer. Il sito mediameter (feeddarsi è meglio) rilancia la ricerca, scaricabile qui, "How leading brands are unleashing the power of social media". Il vecchio marketing è come la pelliccia di visone: fuori moda, antiecologico e, senza offesa, un po' da vecchi.
Hai l'iPod? E il whitePod?
Neve tutto intorno e tu che ascolti il tuo iPod all'interno del tuo whitePod... e per il collegamento a internet?
Travian, pace e prosperità...
Prosegue l'avventura in Travian, server 4, coordinate -18/-207.
Il villaggio cresce. Ho costruito castello, accademia, scuderia. Sono entrato in un'alleanza, sono intervenuto nel forum suggerendo una linea diplomatica da seguire... Underhill è un blog, un'identità, un villaggio gallico...
Pace & Prosperità!
mercoledì 5 marzo 2008
Dane Carlson, le 20 cose da non fare quando si inizia un nuovo business...
Riporto quasi per intero un articolo pubblicato l'anno scorso su Business Opportunities Weblog di Dane Carlson.
20 Things not to do before starting a business
- Don’t quit your day job.
- Don’t incorporate. Seventy five percent of all businesses are sole proprietorships, and they already make money.
- Don’t get a bank account. Your personal banking account will work just fine if someone wants to write you a check, or if you need to pay for something.
- Don’t rent an office. Work from home. It won’t require a first, last and security deposit. Plus, it’s tax deductible.
- Don’t hire an attorney. What’s an attorney going to tell that you didn’t already know, or couldn’t figure out on Nolo or in a good bookstore? There are only two times to call an attorney: if you’re in jail, or if someone else’s attorney contacts you.
- Don’t hire an accountant. Quickbooks Simple Start will get you going.
- Don’t get a loan. To get a loan from anyone, even your family, will require that you do too many items on this list. And besides, if you get a loan, you know work for the bank — not for yourself.
- Don’t hire anyone. Don’t hire someone if you can do it yourself. For everything else, use contractors and give them 1099.
- Don’t get a business license. I’m not advocating that anyone cheat the government. Once you can sell your product/service, go out immediately and get all of the necessary business licenses and permits in your jurisdiction.
- Don’t try to patent anything. It takes 1.5 to 2.5 years to get a patent. Who knows what the market will look like then.
Grazie Dane!
Google Docs, post-it easy
Solo per segnalare a quei pochi che ancora non lo sappiano come sia facile trasformare un testo elaborato con google docs in un post. Si scrive e si pubblica.
Milan fuori, lato positivo...
martedì 4 marzo 2008
Dal web 2.0 a Milan Arsenal 2-0!
Sperem...
lunedì 3 marzo 2008
Video game advertising... ma si potrà svuotare il caricatore sullo spot?
eMarketer, la cui newsletter in posta ogni santo giorno che il Signore manda in terra male non fa, ci mostra oggi quanto spendono e spenderanno i k-marketer americani per mettere la pubblicità dentro i videogiochi. product placement come nei film ma anche affissione e digital signage nelle ambientazioni... il tuo personaggio corre per la strada e mentre scappa o insegue due mostri invasori alieni/mafiosi/jacuzzani o cos'altro, incappa nel trailer di un film (ovviamente in linea con il tema del gioco) trasmesso da un maxischermo posto a lato strada o sulla parete di un edificio. Molli l'inseguimento, ti bevi lo spot e poi ricominci a giocare. oppure clicchi lo spot e vinci una vita? oppure partecipi al concorso e (che culo!!!) vinci una pontiac (ovviamente nel gioco, grazie alla quale puoi passare lo schermo)? quante nuove mirabolanti prospettive si aprono ai marketer più raffinati! ecco un post tra i best ranked da cui iniziare l'approfondimento...
Entrate nel Web 2.0 con Luca Grivet Foiaia
Libro letto d'un fiato, riletto, sottolineato, sperimentato, siamo in movimento... Volete conoscere l'autore?
giovedì 28 febbraio 2008
Top media and marketing blogs
Ecco dove potete trovare i 150 top ranked marketing and media blogs. La deriva marketinghesca di questo blog non mi entusiasma eppure l'orizzonte professionale tende ad avere, come sempre il sopravvento...
mercoledì 27 febbraio 2008
FFR - Festival del Fund Raising
Al termine di due settimane di full immersion nel web 2.0, riflessioni, approfondimenti e pensieri sul futuro, mi sono iscritto al Festival del Fund Rising. L'iniziativa ha un ottimo beat... stiamo a vedere...
lunedì 25 febbraio 2008
Epinions.com, ti pagano per pubblicare recensioni di almeno 200 parole...
La promozione è interessante. Come si incentiva il web 2.0? Ovvero esci con il progetto/acquisisci qualcosa di già creatosi più o meno spontaneamente come grande idea. A quel punto devi competere con altri siti/brand che fanno più o meno la stessa cosa. come incentivi la gente a fare il lavoro per te (che poi è condizione necessaria perchè siti del genere funzionino)? Li paghi? Epinions sta facendo così. Oppure? Sul post dedicato al fundraising di qualche giorno fa', facevo riferimento alle cause benefiche come un possibile terreno di conquista proprio in questo senso. Un po' ti pago, un po' devolvo? oppure, forse meglio, io ti pago e tu devolvi? Specchio specchio delle mie brame, chi sarà il più furbo del reame?
Rivenditore Nubrella in Italia?
Come fare per comprare Nubrella in Italia? C'è un rivenditore?
Sul sito non ci sono immagini che spiegano se sia comodo... in realtà questo post serve soprattutto a capire quante persone si sono poste la stessa domanda e hanno fatto ricerca per nubrella, italia, rivenditore...
venerdì 22 febbraio 2008
Fundraising & social networking... Ungamungashow.com, coming soon?
Date un'occhiata a kiva.org e poi tornate. Nuovo percorso... il web 2.0 e la raccolta di fondi in favore di cause benefiche... l'argomento è appassionante. Un secolo fa' c'era il colonialismo. Gli stati europei, spinti da motivazioni economiche e politiche si erano spartiti il resto del mondo. Era un risiko. Più o meno di comune accordo si erano spartiti tutte le carte, non c'era più nulla da colonizzare. Alla fine è scoppiata la prima grande guerra mondiale ma questo è un altro discorso. Provocatoriamente, prima di segnalare due hot- links, ecco una riflessione: è in atto una nuova colonizzazione, quella delle cause benefiche. Le ONG hanno la patente per certificare le cause, le organizzazioni profit hanno i soldi, vince chi mette le mani sulle cause più commoventi, sui progetti di microimprenditorialità più affascinanti e chi scova, nei meandri dell'africa più inaccessibile, la tribù più incontaminata del mondo da trasformare in un eclatante ungamungashow.com (quasi quasi vale la pena di registrare il dominio...). Stiamo a vedere.
Il viaggio nell'argomento può iniziare da questi due link:
1) Paolo Ferrara sul fundrising
2) http://fundraisingnow.wordpress.com/
Travian, il villaggio cresce...
Tra una mail e l'altra, tra un lavoro e l'altro, insisto con questo gioco... è lento, però alla fine la mattina arrivi in ufficio, investi le risorse accumulate notte tempo e piano paino il villaggio cresce... per ora mi sto dedicando ad implementare la produzione di risorse... poi pensi: adesso mi creao una piccola armata e attacco questo o quell'altro villaggio... e se poi gli altri villaggi si coalizzano e mi piallano? Meglio optare per una strategia conservativa, una cosa tipo "pace e prosperità", filosofia hobbit... e intanto il villaggio cresce...
giovedì 21 febbraio 2008
Audible.com, 40mila audiolibri tra cui scegliere...
Proseguiamo con i link ai siti segnalati da Seth Godin in Meatball Sundae. Audible.com: ti registi con un fisso mensile che varia a seconda del numero di audiobook che ti spari in un mese e poi puoi scegliere da un database di oltre 40mila titoli...
mercoledì 20 febbraio 2008
Dean Riek, 8 ways to be clear, simple, and easy to understand
- Make clarity your #1 objective. You can’t communicate or persuade someone if that person doesn’t understand your point. Don’t write to show off or call attention to how smart or clever you are. Simplify your message. Make it easy to understand. Get to the point and say exactly what you mean to say. Good writing is like a clean pane of glass in a storefront—you don’t notice the glass, but you can clearly see what you want on the other side. Take a look at my headline and first paragraph on this article. No fluff. I get right to the point and you know what this article is about instantly.
- Decide what you want to say before you say it. Don’t just hope something sensible will reveal itself as you write your copy. Plan and outline. Think about the point you want to make. Determine the tone or emotional feel. Know where you’re headed before you start. This helps you stay on point and avoid distracting ideas. It also helps you organize your copy so that it reads in a clear and logical way from beginning to end.
- Organize your information visually. Don’t be one of those bloggers who thinks subheads, bold face, and bullets are just for search engine optimization. They’re really for visual organization. Take this article, for example. I’m using bullets because I have a list of separate tips about my main topic. If I had three big points to make, I might have used three subheads instead. Or if I were explaining a process, I would have probably used a numbered list. You can also use italics, blockquotes, and bold text for emphasis and organization.
- Link information with familiar ideas. If there’s any chance for misunderstanding, use a simple analogy that relates to something your reader is already familiar and comfortable with. For example, if you’re try to explain how anti-virus software works, say it’s like a doctor that checks your computer for infections, and when it finds one, it quarantines the bug and makes your computer feel better. That’s accurate and easy to understand.
- Inject emotional content. Ideas are easier to understand and remember when they are linked with emotional content or intense feelings. If you’re a blogger raising awareness to change the American tax system, don’t just explain economic theory and reel off dry statistics. Talk about how the IRS takes money from our wallets, how the government makes us work two hours every day to support a bloated government, or how frustrating it is to fill out all those confusing forms every April. People process emotional ideas more easily than intellectual ones. Make people feel so they don’t have to think so hard.
- Avoid making counterproductive associations. Clever analogies, puns, and wordplay might make you look bright, but they will often sabotage clear communication. This goes for gratuitous graphics, effects, and images that are used because they are trendy or cool looking. I once saw an item with a photo of a clown handing papers to a guy sitting at a desk. The headline makes a pun about the boss being a clown. You have no idea the copy is really about office equipment until you read all the way through. It makes sense if you spend the time to figure it out, but most people won’t. Be clear, not clever.
- Focus on one big idea. Don’t dump too many messages on your reader at once. Start with a simple idea. Then build and reinforce that one idea, adding information paragraph by paragraph, always linking back to that one big idea. In this article, my big idea is information overload. Each point I make refers to that one point. Even if one point isn’t as clear as I’d like it to be, the reader will never be lost or feel overwhelmed because I’m really only talking about one simple idea.
- Present your main idea at the beginning and end of your copy. People tend to remember what comes first and what comes last. Things in the middle are usually forgotten. If you have a list of product benefits, for example, put the best up front, but have a few good ones for the end, too. In a blog post of any length, state your point early in the post and restate it at the end. Follow the rule for good public speaking: Tell ‘em what you’re going to say. Say it. Tell ‘em what you just said.